Codice di Etica Lionistica

Il Codice di Etica Lionistica

  • Dimostrare, con l’eccellenza delle opere e la solerzia del lavoro, la serietà della vocazione al servizio.
  • Perseguire il successo, domandare le giuste retribuzioni e conseguire i giusti profitti senza pregiudicare la dignità e l’onore con atti sleali ed azioni meno che corrette.
  • Ricordare che nello svolgere la propria attività non si deve danneggiare quella degli altri: essere leali con tutti, sinceri con se stessi.
  • Ogni dubbio circa il proprio diritto o pretesa nei confronti di altri deve essere affrontato e risolto anche contro il proprio interesse.
  • Considerare l’amicizia come fine e non come mezzo, nella convinzione che la vera amicizia non esiste per i vantaggi che può offrire, ma per accettare nei benefici lo spirito che li anima.
  • Avere sempre presenti i doveri del cittadino verso la Patria, lo Stato, la comunità nella quale ciascuno vive: prestare con lealtà sentimenti, opere, lavoro, tempo e denaro.
  • Essere solidale con il prossimo mediante l’aiuto ai deboli, i soccorsi ai bisognosi, la simpatia ai sofferenti.
  • Essere cauto nella critica, generoso nella lode, sempre mirando a costruire e non a distruggere.

 

DUE PAROLE SULL’ETICA LIONISTICA

Penso sarebbe inutilmente gravoso anche solo un accenno a ciò che l’etica ha rappresentato nella storia della filosofia, trattandosi di interpretazioni di scarso interesse umano e pratico, quando si consideri che la pratica dell’etica comporta un sereno impegno morale dell’individuo, spesso fonte di sacrifici, anche se coronato, a conti fatti, da una vittoria che illumina lo spirito e può dare un profondo, definitivo significato alla vita.

Il codice dell’etica lionistica, così come è stato proposto, e approvato in tutto il mondo, comprende e soddisfa una gran parte delle esigenze non solo morali, ma anche pratiche dell’uomo: è infatti un preciso punto di incontro tra queste esigenze morali e, a gioco lungo, rappresenta i reali interessi dell’uomo sotto tutti gli aspetti pratici e teorici, nel significato di dare a ogni atto concreto e voluto un valore e una funzione precise e sentite come vero atto etico.

Il rileggere ogni tanto il codice dell’etica lionistica porta indiscutibilmente il vero Socio Lion, e non solo lui, a mettere bene a fuoco argomenti forse dimenticati, dandogli la sensazione di un ritorno alle fonti, salutare, benefico e insostituibile.

Il Codice dell’Etica Lionistica è stato elaborato e poi presentato alla Convention del 1918 a St. Louis, Missouri, a cui partecipano i Delegati di 29 Stati americani. I nostri fondatori pensarono che la risposta giusta ai mali della società, che era afflitta da forti diseguaglianze sociali, da forte razzismo, da intolleranza verso le classi più disagiate e povere, da una diffusa corruzione delle istituzioni e della politica, fosse quella di contribuire a a far crescere nei soci una nuova consapevolezza Etica.

Questa è la prima versione del Codice di Etica Lionistica, così come è stata presentata ai Delegati convenuti al Congresso:

Mostrare la mia fede nel rispetto della mia vocazione mediante attività industriose affinché io possa meritare rispettabilità per la qualità del servizio.

Ricercare il successo e chiedere la giusta remunerazione del profitto come mio diritto, ma non accettare profitti o successi a scapito della mia dignità per trarre un ingiusto vantaggio con le mie azioni discutibili.

Ricordare che per perseguire i miei affari non è necessario danneggiare quelli degli altri, essere leale con i miei clienti e leale con me stesso.

Ogni volta che sorge un dubbio sulla correttezza del mio comportamento etico verso il prossimo, risolverlo contro me stesso.

Mantenere l’amicizia come fine e non come mezzo. Considerare che la vera amicizia esiste non per l’importanza del vantaggio che comporta, ma che la vera amicizia nulla chiede ma accetta di servire nello spirito in cui è data.

Avere sempre in mente i miei obblighi verso la Patria, il mio Stato, la mia comunità, e dare loro il mio più incondizionato servizio lealmente con parole, azioni e fatti. Concedere loro liberamente il mio tempo, il mio lavoro i miei mezzi.

Aiutare il mio prossimo donando la mia comprensione nel loro dolore, il mio aiuto ai deboli, e le mie sostanze ai bisognosi.

Essere cauto con la mia critica e generoso con la mia lode; costruire e non distruggere.

Webmaster Mario Mazzini

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