Silvia Celeste Calcagno
In occasione del 3° Meeting del LC Albissola Marina Albisola Superiore Alba Docilia del 20 ottobre us. l’artista Silvia Celeste
Calcagno ha presentato ai soci, presso il ristorante al Golf di Albisola Superiore, una rassegna delle sue più importanti opere commentandole con alcune slide e proiettando un breve filmato. Silvia Celeste, attraverso filmati e racconti molto interessanti, conduce per mano gli spettatori all’interno di nuove forme d’arte da lei create e, tramite le sue opere, lo fa entrare in un mondo fantastico e inusuale; infatti nella sua pratica la ceramica viene messa in dialogo con altri linguaggi, performance, installazione, fotografia e video per elaborare un’indagine artistica dove al centro vi sono il corpo e il volto, e si scopre che il suo è un lavoro autobiografico dove l’artista usa il suo viso e il suo corpo come strumenti per comunicare la vita e i ricordi. Il socio Antonio Saettone, che ha conosciuto Silvia Celeste da bambina, interviene con un breve racconto ricordando il loro primo incontro nella casa dei genitori durante il quale avendola vista disegnare le aveva pronosticato un futuro d’artista che oggi possiamo dire si sia completamente realizzato.
Silvia Celeste Calcagno è nata a Genova e si è trasferita ad Albissola all’età di quattro anni. Dopo aver studiato al Liceo Artistico – Accademia Linguistica di Belle Arti di Genova ha conseguito la qualifica regionale di Ceramista Designer in Grès.
Prima donna italiana a vincere il 59° Premio Faenza (nel 2015) e la targa con l’opera “Interno 8 La fleur coupèe”, ha esposto alla GNAM di Roma (2015); alle Officine Saffi – Milano (2015); al Museo di Villa Croce – Genova (2017); a Ravenna “Il pasto bianco” (2018) al Museo Carlo Zauli – Faenza (2018); alla Nuova Galleria Morone (2020)
Così risponde l’artista alla domanda: come si è avvicinata alla ceramica?: “La ceramica l’ho respirata fin da bambina, ma l’ho sempre tenuta a una certa distanza, forse involontariamente. Quando vivi in un luogo dove una cosa è normale non la vedi speciale. D’estate seguivo i corsi di decorazione, erano degli appuntamenti costanti che andavano a integrare una quotidianità fatta di ore di disegno, Da qui il titolo dell’opera. di ore di disegno. Disegnavo ovunque, anziché parlare. Era quello il mio linguaggio, esso faceva da spettro alle mie timidezze. Da ragazzina oltre ai corsi, in estate facevo la stagione al mare. Lavoravo in bar, ristoranti, quello che capitava insomma, e quando ero fortunata in botteghe artigiane. Ne ho girate molte, svolgendo compiti vari. Nonostante queste esperienze, se devo essere onesta, non sono mai stata affascinata né dalla materia, né tantomeno dal peso storico del luogo”.
Una delle opere più recenti è Eye Verbal Motor; è un lavoro di Silvia Celeste Calcagno del 2019 che unisce fotografia e ceramica. Protagonista dell’opera è l’artista stessa che usa il proprio viso e il proprio corpo per comunicare temi universali quali la vita, il dolore, la morte e la rinascita. Eye Verbal Motor parte da un episodio autobiografico. Per tentare di sublimare il dolore di una perdita, l’artista ha iniziato a svolgere ricerche sul coma scoprendo la Glasgow Coma Scale, la scala di valutazione neurologica utilizzata per tenere traccia dell’evoluzione clinica dello stato del paziente in coma osservandone l’attività oculare, verbale e motoria.
Per realizzare l’opera, le matrici fotografiche iniziali sono state trasferite su lastre di argilla.
Alla conclusione della piacevole serata l’artista è stata omaggiata dal Presidente Luca Barbero di un mazzo di fiori realizzato dalla socia Maria Celeste “Tina” Baglietto e di un guidoncino del Club.
Albisola Superiore 20 ottobre 2021
Autore e webmaster Mario Mazzini