Meeting con Prof. Renzo Mantero “La Gran Madre dalle tre mani

MEETING CON RENZO MANTERO

ANNO SOCIALE    2010 – 2011

PRESIDENTE        Anna Geralli Mazzini

ARGOMENTO Il Prof. Renzo Mantero presenta il suo libro “La Gran Madre dalle tre mani

La Presidente presenta il Prof. Mantero: “Buonasera a tutti, sono lieta di dare il benvenuto al  Prof. Renzo Mantero che ringrazio sentitamente  per aver accolto in nostro invito e questa sera è qui con noi per parlarci del  suo nuovo libro intitolato “la Gran madre delle tre mani” . Chi è il Prof. Mantero? E’ un personaggio talmente noto sul territorio  che non ci sarebbe bisogno di presentazioni particolari ma comunque ritengo doveroso dare lettura di un sintetico curriculum che ci farà conoscere meglio questo nostro ospite che ha saputo coniugare attività scientifica e attività culturale 

Renzo Mantero, laureato in medicina e chirurgia all’Università di Genova, Specialista in Chirurgia Generale, in Ortopedia e Traumatologia presso la stessa Università.

Nel 1964 ha conseguito la Libera Docenza in Semeiotica Chirurgica all’Università di Pavia presso la quale tiene il “Corso libero di Chirurgia della Mano”.

dal 1970 al 1994. Primario della Divisione di Chirurgia generale con Sezione di Chirurgia della Mano, della quale è stato il fondatore, presso l’Ospedale San Paolo di Savona

Dal 1995 al novembre del 1999 ha diretto a Savona il Centro Regionale di Chirurgia della Mano.

Dall’anno successivo è stato nominato Primario Emerito della stessa Divisione, confermato nell’incarico di Direttore Scientifico del Centro Regionale di Chirurgia della Mano dell’Ospedale fino ad oggi.

Membro della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, della Società Italiana di Chirurgia dagli anni ’60, della Società di Chirurgia Plastica e della Società Italiana di Oncologia; è altresì membro delle maggiori Società di Chirurgia e Ortopedia italiane e straniere.

Fellow of International College of surgeons e Membre de la Societé Internationale de Chirurgie.

Direttore dal 1979 della Rivista Italiana di Chirurgia della Mano e dell’Arto Superiore, organo ufficiale della Società Italiana di Chirurgia della Mano. Nel 2004 ne è stato nominato Presidente Onorario.

 Direttore della Rivista Manovre, da lui fondata, edita dalla Fondazione Savonese per gli Studi sulla Mano, sulla quale sono comparsi i suoi Studi di Antropologia e Cultura della mano.

Tra i suoi studi ricerche sugli Aspetti medici nella Divina Commedia e nella Peste manzoniana, sulla Simbologia della mano nella cultura cristiana e demoniaca, sulle mani nell’opera di Verga (Mastro don Gesualdo), di Pablo Neruda e di Pirandello.

Ricerche musicali con studi sulle Mani di Niccolò Paganini, Robert Schumann, Friedrich Chopin, Franz Liszt e Sergey Rachmaninov e sul Virtuosismo musicale.

Studi particolari sulla Gestualità nel Cenacolo di Leonardo, sui disegni e affreschi dei Tiepolo e sulle Mani delle pitture murali in grotte scavate nella roccia ad Ajanta da monaci buddisti circa 7 secoli A.C., sulla “Lezione di anatomia di Rembrandt” e sulle “Mani nell’opera di Dürer”.

Dal 1981 dirige a Savona, ogni anno, il Corso propedeutico di Chirurgia e Riabilitazione della Mano, patrocinato dalla Società Italiana di Chirurgia della Mano, giunto nel 2009 alla sua 28a edizione.

Autore di oltre 200 pubblicazioni di carattere scientifico

– Il Prof.  ha diretto molti corsi presso l’Università della Terza Età in Savona dal 2006 dove ha trattato argomenti relativi all’immagine della medicina nell’arte pittorica, musicale, e nella scultura

– a cura di Renzo Mantero Da Sabato, 9 Ottobre 2010 è aperta una preziosa e particolare mostra di icone dal XVII al XX secolo, che rimarrà aperta fino al 21 novembre 2010.

La mostra si intitola “La Gran Madre delle Tre Mani”, e riguarda una serie di specifiche icone che il Prof. Mantero ha collezionato e raccolto in questi anni. L’esposizione, allestita con cura dagli uffici della Pinacoteca Civica è nata nell’ambito del Convegno di Chirurgia della Mano, prestigioso appuntamento voluto dallo stesso Mantero e dal Prof. Igor Rossello

 Adesso passo la  parola al il Prof. Mantero che come ho detto all’inizio ci parlerà del suo libro “la Gran Madre delle tre mani” che è una raffigurazione sacra dipinta su tavola, prodotta nell’ambito della cultura bizantina e slava che si chiama icona che altro non è che l’espressione grafica del messaggio  cristiano  affermato nel Vangelo attraverso le parole e estrinsecato dalla teologia. Per questo motivo in tutte le lingue slave le icone non si dipingono, ma si “scrivono”. Secondo il teologo Eudochimos, le icone non appartengono all’arte religiosa ma all’arte teologica.

” L’icona (dal greco eikon, immagine) è la forma più semplice ed immediata del segno della presenza di Dio, la fede convertita nelle presenze divine “incarnate” in forme e colori: Cristo, la Vergine, i Santi.
La prima icona fu chiamata Acheropita (acheiropoietos, dal gr. a priv., cheir, mano, poieo, fare, ” non dipinta da mano umana”) poiché l’ origine la vuole non riferibile ad un artista, ma divina, rivelata, come i testi dei Vangeli,

La tradizione attribuisce a San Luca, di professione medico, siro convertito al cristianesimo, autore del terzo Vangelo, scritto verso il 70, e degli “Atti degli Apostoli”, le prime icone che rappresentano la Vergine con in braccio il Bambino.
Moltissime nel tempo le icone dedicate alla Vergine: la Madonna della protezione, della tenerezza, delle carezze, della passione, delle grotte, del gioco, che allatta, che indica la via, fonte di vita, roveto ardente, gioia inattesa, gioia di tutti gli afflitti, giardino chiuso, della supplica, del rifugio, che istruisce, gioia immarcescibile, grande umiltà, orante, in trono, delle tre mani, etc.
Particolare è, appunto, quest’ultima, l’immagine della “Vergine delle tre mani” (Tricherusa), con le mani che escono dal manto, oppure la terza mano in oro o argento appesa al collo con una catena.
Primo ex voto nella storia della pietà cristiana, nacque nell’VIII secolo in Siria, durante la lotta in difesa delle icone, ed è collegata alla vicenda del siriano Giovanni Damasceno, arabo cristiano, considerato il maggior teologo del tempo, ardente difensore del culto delle immagini.

 Secondo l’agiografia, l’imperatore Leone III Isaurico, per contrastare la sua lotta in difesa del culto delle immagini, gli istigò contro il califfo di Damasco, facendogli pervenire una lettera falsificata, nella quale Giovanni Damasceno incitava l’imperatore a conquistare la Siria; allora il califfo gli fece tagliare la mano destra.
Giovanni Damasceno trascorse tutta la notte in preghiera e promise a Dio che, se la mano gli fosse stata restituita, avrebbe continuato a lottare in difesa delle icone; in sogno gli apparve la Vergine che lo rassicurò, dicendogli: La tua mano è guarita, compi quanto hai promesso.
Al risveglio, miracolosamente di nuovo integro, compose l’inno “In te si rallegra” e, in segno di riconoscenza, fece aggiungere una mano votiva nella parte inferiore dell’icona: sarebbe, appunto, questa, il prototipo delle icone dette “La Vergine delle tre mani”, che onora la memoria di questo Santo. Fondata su un ricordo storico, la terza mano, che evoca la mano votiva fatta aggiungere da Giovanni Damasceno, riceve, dunque, un’interpretazione allegorica: è la mano soccorritrice della Madre di Dio, che sempre aiuta il fedele, così come miracolosamente aiutò il suppliziato.”

Webmaster Mario Mazzini

 

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